Piano in sei punti per la protezione dei bambini in fuga

Milioni di bambini sono stati costretti alla fuga da violenze, conflitti, catastrofi naturali e povertà. Centinaia di migliaia sono in viaggio non accompagnati. In vista del G7 che si terrà a Taormina, l’UNICEF presenta un’agenda in sei punti volta a incrementarne la sicurezza.

Child with backpack

Alcuni di loro cercano di raggiungere membri della famiglia già residenti all’estero, altri partono di loro iniziativa convinti di essere avvantaggiati dal fatto di essere minorenni, altri ancora fuggono dalla violenza domestica, dal lavoro minorile o dal reclutamento forzato. Il denominatore comune è la speranza in una vita migliore.

Il nuovo rapporto dell’UNICEF «A Child is a Child: Protecting children on the move from violence, abuse and exploitation» approfondisce tra i vari temi anche i rischi a cui questi bambini sono esposti. Passatori senza scrupoli ne sfruttano la vulnerabilità, arrivando a venderli come schiavi o costringendoli alla prostituzione. Si stima che il 20 per cento di questi figuri abbia legami con il traffico organizzato di esseri umani.

In vista del G7 che si terrà a Taormina, l’UNICEF presenta un piano in sei punti volto ad assicurare la protezione dei bambini profughi non accompagnati ed esorta i capi di Stato e di governo ad adottare le misure del caso.

  1. I minori non accompagnati devono essere protetti dallo sfruttamento e dalla violenza.
  2. L’arresto di profughi e migranti minorenni deve finire, urgono provvedimenti alternativi.
  3. Le famiglie non vanno separate.
  4. I bambini devono poter andare a scuola, e accedere ai servizi sanitari e ad altre prestazioni fondamentali.
  5. Urge contrastare i motivi che spingono alla fuga e alla migrazione (conflitti, violenza, povertà estrema e svantaggi).
  6. Nei paesi di transito e destinazione è imperativo lottare contro la xenofobia e la discriminazione.

«Ogni bambino non accompagnato è uno di troppo», spiega Justin Forsyth, Direttore aggiunto dell’UNICEF. «E noi adulti non riusciamo a proteggere quest’infanzia in modo adeguato.»


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