In molte regioni africane è in corso una catastrofe umanitaria. In Africa orientale la situazione è drammatica al punto che milioni di persone rischiano di morire di inedia.
La situazione
Siccità, tempeste di sabbia e fame minacciano la vita di milioni di persone. In alcune regioni non piove da anni, un disastro di proporzioni senza eguali negli ultimi quattro decenni. Alcune zone dell’Africa orientale sono colpite da piogge torrenziali e inondazioni causate dal surriscaldamento globale. La situazione è preoccupante in particolare per le fasce più vulnerabili della popolazione, tra cui i bambini, molti dei quali soffrono di denutrizione acuta grave e, senza aiuti immediati, rischiano di morire.
La situazione alimentare, già precaria in Paesi come il Sud Sudan, l'Etiopia o la Somalia, viene drasticamente aggravata dalla guerra in Ucraina. Il bacino del Mar Nero – che comprende anche l’Ucraina e la Russia – è considerato il granaio del mondo, ed è uno dei territori più importanti per la produzione cerealicola e agricola. A causa della guerra, ora la produzione e l’esportazione di generi alimentari sono fortemente limitate. Le conseguenze di ciò si notano già adesso: i prezzi di molti alimenti di base sono aumentati in modo massiccio e sono quindi inaccessibili per la popolazione estremamente povera.
Ma ci sono anche altre cause che fanno aumentare il numero di persone che soffrono la fame. Da un lato, i cambiamenti climatici contribuiscono in modo decisivo, ma anche la miseria fa aumentare la fame. Ulteriori cause sono malattie come il colera, la malaria, l’HIV/Aids e non ultima la pandemia di coronavirus. Quest’ultima ha anche conseguenze economiche che hanno aggravato l’insicurezza alimentare acuta, soprattutto nelle nazioni economicamente fragili.
Vi presentiamo Fatuma, madre di cinque figli, dalla Somalia
Una donna esausta siede con i suoi cinque figli davanti a una tenda improvvisata. Hanno appena camminato tre giorni per raggiungere il campo profughi di Hagarka. Nel loro villaggio, la siccità che imperversa da anni non aveva più lasciato nulla da mangiare. Per il figlio Salat, dieci anni, non c’è stato però nulla da fare: è morto di stenti un giorno dopo il loro arrivo. «Non ho tempo di piangerlo, devo cercare cibo per gli altri figli», dice Fatuma.
Attualmente:
DI BAMBINI SOTTO I CINQUE ANNI
DI BAMBINI SOTTO I CINQUE ANNI
DI BAMBINI SOTTO I CINQUE ANNI
Così aiuta l’UNICEF
Insieme ai suoi partner umanitari, come il Programma alimentare mondiale o l’OIM, l’UNICEF si prepara in modo completo all’aumento dell’insicurezza alimentare nei Paesi poveri e dipendenti dalle importazioni di generi alimentari, nonché alla crescita della povertà infantile nei Paesi che hanno rapporti economici più stretti con la Russia e l’Ucraina.
La lotta alla fame è la base per la stabilità e la pace. È possibile intervenire in modo mirato con alimenti terapeutici che restituiscono rapidamente le forze ai bambini. Anche a lungo termine, l’UNICEF sostiene gli istituti sanitari e il personale medico.
- Alimentazione: la denutrizione grave può causare una morte rapida, soprattutto nei bimbi più piccoli. L’UNICEF fornisce latte terapeutico e una pasta di arachidi che restituiscono loro le forze.
- Acqua potabile: grazie al sostegno delle sue donatrici e dei suoi donatori, l’UNICEF può raggiungere con l’acqua potabile centinaia di migliaia di persone, per esempio in Sud Sudan o in Somalia. L’acqua pulita è fondamentale per la sopravvivenza e consente di evitare molte malattie letali.
- Farmaci: l’UNICEF fornisce articoli per l’igiene e farmaci a milioni di famiglie e bambini in vari paesi africani per contenere la diffusione di gravi malattie diarroiche come il colera.