Il ciclone «Freddy» imperversa sull’Africa sudorientale

Il ciclone «Freddy» sta causando già da settimane ingentissimi danni in Africa sudorientale. Questo ciclone tropicale è più longevo e intenso di altri precedenti. Si è abbattuto sia sul Mozambico che sul Malawi e sul Madagascar, provocando gravi danni e inondazioni. Decine di migliaia di bambini sono stati colpiti dalle conseguenze della devastante calamità.

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Dopo l’atterraggio del ciclone «Freddy» in Africa sudorientale, l’entità dei danni è devastante. Il ciclone continua a spostarsi sopra la terraferma sotto forma di depressione tropicale, con un centro locale vicino al confine tra il Mozambico e la punta meridionale del Malawi. Tempeste violente con venti fino a 150 chilometri orari e piogge torrenziali hanno danneggiato gravemente molti edifici e distrutto infrastrutture importanti. Nelle aree rurali, le inondazioni stanno minacciando i raccolti e i gruppi più vulnerabili della popolazione sono i più colpiti. Innumerevoli bambini e le loro famiglie sono stati privati di servizi di base essenziali per la sopravvivenza.

Il ciclone «Freddy» imperversa sull’Africa sudorientale

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In Mozambico, Freddy ha causato forti venti e intense piogge nelle province Zambezia, Sofala, Manica, Tete e Niassa. In alcune di queste province, in un solo giorno ha piovuto tanto quanto normalmente piove in un mese. Circa 167 000 persone sono state colpite dalla catastrofe: più di 28 000 case sono state distrutte e quasi 10 000 persone sfollate dalle loro abitazioni. 

Già dallo scorso settembre, il Mozambico stava lottando per contenere l’epidemia di colera. La situazione attuale si sta drammaticamente aggravando: l’acqua contaminata aumenta il rischio di rapida diffusione di malattie contagiose. Solo nelle ultime due settimane, il numero di casi di colera è salito a 8500.

In Malawi, il Presidente ha dichiarato lo stato di calamità per la regione meridionale. Almeno 111 persone hanno perso la vita e altre risultano disperse. Le precipitazioni nel Malawi meridionale potrebbero raggiungere i 500 mm entro 72 ore. Circa 19 000 persone hanno dovuto lasciare le loro case per mettersi al sicuro dalle masse d’acqua.

In Madagascar hanno perso la vita di recente non meno di 17 persone. In totale, quasi 300 000 persone sono state colpite dalle gravi conseguenze del ciclone tropicale: abitazioni, scuole e sedi amministrative sono state danneggiate dalle inondazioni e gli abitanti locali hanno bisogno di urgente aiuto.

Cosi aiuta UNICEF

L’UNICEF ha personale sul posto nelle aree colpite e si concentra attualmente sulla collaborazione con il governo e i partner per valutare le conseguenze. Si stanno inoltre mobilitando forniture e aiuti salvavita per le persone più colpite. «Le prossime ore e i prossimi giorni saranno i più critici e l’UNICEF continuerà a lavorare 24 ore su 24 per sostenere le persone in difficoltà», sottolinea Maria Luisa Fornara, rappresentante dell’UNICEF in Mozambico.

In particolare, la priorità assoluta dell’UNICEF è proteggere i bambini, che stanno soffrendo maggiormente gli effetti devastanti del ciclone. Per questo motivo, ripristinare l’accesso a servizi vitali, tra cui la salute e la nutrizione, l’istruzione, la protezione e i servizi idrici, sanitari e igienici, è una priorità assoluta.