Bambini in fuga – catastrofe umanitaria nel nord-ovest della Siria

Jürg Keim
Jürg Keim

Nel nord-ovest della Siria sembra di stare in un incubo. Le immagini che giungono fino a noi lasciano solo intuire le condizioni della popolazione e in particolare dei bambini nella provincia di Idlib. Dal 1° dicembre 2019, oltre 900 000 persone, tra cui 525 000 bambini, sono state costrette alla fuga dagli scontri.

© UNICEF/UNI286348/Abdoullah

Ogni giorno, decine di migliaia di persone si dirigono a nord a bordo di auto, camion, pick-up o moto. Chi non possiede un veicolo spesso impiega giorni per raggiungere a piedi i campi profughi, dormendo all’aperto al gelo fintanto che non trova un rifugio d’emergenza. Con temperature notturne sovente sotto lo zero, la situazione è drammatica in particolare per i bambini.

La maggior parte dei profughi non ha un’idea precisa della destinazione né di quanto vi si fermerà. Molte famiglie non conoscono pace: arrivate in un posto considerato sicuro, dopo pochi giorni o poche settimane sono nuovamente costrette a fuggire perché il conflitto le raggiunge.

© UNICEF/UNI285126/Ashawi

Colonne infinite di veicoli si dirigono verso nord per raggiungere il confine con la Turchia. Da inizio dicembre, si stima che nel nord-ovest della Siria si diano alla fuga 6500 bambini al giorno. In totale, 1,2 milioni di bambini siriani hanno urgente bisogno di aiuto.

Freddo e umidità nelle tendopoli

Decine di migliaia di bambini vivono con le loro famiglie in tendopoli informali esposti alle temperature rigide, alla pioggia e alla neve. Mancano alloggi e secondo le testimonianze altre migliaia di famiglie sono ospitate in edifici pubblici, scuole e moschee.

© UNICEF/UNI296658/Alshami

L’accampamento nel quale vivono questi tre bambini ospita circa cinquecento famiglie provenienti dalla regione di Ghuta Est e dalle zone rurali di Idlib e Aleppo. La recrudescenza del conflitto armato e le dure condizioni invernali aggravano la già catastrofica situazione umanitaria nel paese.

© UNICEF/UNI296653/Kasem

Questo bambino cammina sotto la neve in un accampamento informale creato di recente che accoglie le famiglie sfollate in provenienza dalle province di Idlib e Aleppo. La situazione nel nord-ovest della Siria è insostenibile, i piccoli sono intrappolati tra i fronti, ed esposti al gelo e alla carenza di cibo.

© UNICEF/UNI296654/Kasem

Nonostante le condizioni disumane e la mancanza di prospettive future che da anni affliggono la popolazione siriana, i bimbi riescono ancora a mostrare gioia di vivere, in particolare quando ricevono dall’UNICEF ciò di cui hanno bisogno.

© UNICEF/UNI289881/Wasel

Insieme ai suoi partner, l’UNICEF continua a fornire aiuti salvavita alle famiglie dei bambini profughi siriani, a mettere a disposizione acqua potabile, abiti caldi e articoli per l’igiene personale, a monitorare le condizioni sanitarie e alimentari dei piccoli, e a procurare vaccini. Dopo nove anni di conflitto, infatti, molti bimbi non sono più immunizzati.

In situazioni come questa, è importantissimo che i bambini possano continuare a frequentare le lezioni. L’UNICEF sostiene le scuole d’emergenza, e fornisce aiuto psicosociale per elaborare i traumi e ritrovare fiducia nel futuro.

Un domani di pace per la Siria sarà possibile solo proteggendo e rafforzando l’infanzia di oggi.