Nella notte tra domenica e lunedì 6 febbraio 2023, al confine turco siriano la terra ha tremato. Finora sono state confermate 40 000 vittime, tra cui anche bambini. L’UNICEF è sul posto in Siria e in Turchia e fornisce aiuti salvavita.
La situazione
Nelle prime ore della mattina del 6 febbraio 2023, diversi terremoti hanno colpito la regione di confine tra la Siria e la Turchia. Il primo sisma di magnitudo 7,7 della scala Richter si è verificato alle ore 4:00 del mattino (ora locale) – un’ora in cui la maggior parte dei bambini e delle famiglie era a letto e non ha potuto mettersi in salvo in tempo. Un’altra violenta scossa di magnitudo 7,5 ha colpito la stessa regione lunedì a mezzogiorno.
Immagini provenienti da questa regione mostrano tutta la portata della distruzione. Numerosi edifici sono stati rasi al suolo, si continuano a cercare persone sotto le macerie. Il numero dei bambini uccisi e feriti non è ancora confermato, ma si ritiene che siano alcune migliaia. Il numero ufficiale delle vittime in entrambi i Paesi è ormai di oltre 40 000. La catastrofe naturale colpisce la regione in una stagione in cui le temperature solitamente scendono sotto lo zero e la neve e la pioggia ghiacciata sono all’ordine del giorno. Violente tempeste di neve hanno recentemente colpito anche parti della Siria e della Turchia, e sono previste ancora temperature sotto lo zero.
La situazione è tragica soprattutto in Siria. Qui, i bambini erano confrontati già prima del terremoto con una delle situazioni di emergenza più complesse del mondo. Più di 14,6 milioni di persone – tra cui 6,5 milioni di bambini – hanno bisogno di aiuto, e 6,9 milioni di persone – tra cui 3 milioni di bambini – sono sfollati interni. Ben due terzi della popolazione hanno bisogno di aiuti a causa della crisi economica sempre più grave, del conflitto che perdura già da 12 anni, dello sfollamento di massa e delle infrastrutture pubbliche distrutte.
Così aiuta l’UNICEF
L’UNICEF opera in Siria da molti anni e ha potuto fornire aiuti già dopo la prima scossa di terremoto. Gli aiuti in Siria sono incentrati sull’acqua potabile pulita e l’igiene, poiché ultimamente qui si sono verificati molti casi di colera. Inoltre, team di assistenza alimentare e sanitaria operano senza sosta e forniscono aiuti indispensabili per la sopravvivenza.
In Turchia l’UNICEF compie ogni sforzo affinché i bambini colpiti e le famiglie ricevano il sostegno di cui hanno urgentemente bisogno. Le misure dell’UNICEF sono incentrate sul controllo delle fonti e dei servizi idrici più importanti, nonché sulle necessità sanitarie e alimentari. L’UNICEF distribuisce indumenti invernali caldi per i bambini, coperte e kit d’igiene per le famiglie. Insieme al Ministero per la Gioventù e lo Sport, l’UNICEF ha inoltre mobilitato 5000 volontari che sostengono sul posto i team di intervento locali.
Nel caos e nella distruzione può facilmente capitare che i bambini perdano i loro genitori; hanno bisogno di una particolare protezione. Per questo la protezione dell’infanzia ha per l’UNICEF un’alta priorità, sia in Turchia, sia in Siria: ciò comprende l’identificazione e il ricongiungimento dei bambini separati e non accompagnati e il sostegno psicosociale dei bambini traumatizzati in spazi adatti a loro.