7,5 milioni di bambini sono in grave pericolo a causa della guerra in Ucraina. A ciò si aggiunge la devastante rottura della diga all'inizio di giugno. L’UNICEF opera in Ucraina e in molti Paesi confinanti e continua a portare i suoi aiuti d’emergenza.
+++Distruzione della diga a Kherson+++
La mattina del 6 giugno 2023 è stata distrutta la diga della centrale idroelettrica di Kakhovka, nella città ucraina di Kherson. Nel giro di pochi giorni, sono stati inondati più di 600 chilometri quadrati della regione; le conseguenze devastanti hanno colpito complessivamente 42 000 persone. Le gravi inondazioni hanno distrutto abitazioni, edifici ed importanti infrastrutture. La diga era una delle maggiori fonti idriche nel sud dell’Ucraina; sia l’approvvigionamento di acqua potabile della popolazione, sia il sistema d’irrigazione dei terreni agricoli sono oltremodo danneggiati. Il 94% dei sistemi di irrigazione di Kherson sono privi di acqua; il 74% dei sistemi di Zaporižžja e il 30% di quelli di Dnipro sono gravemente compromessi. A causa della massiccia inondazione, migliaia di ettari di terreni agricoli, fondamentali per l’approvvigionamento mondiale di cereali, non sono più utilizzabili. Le conseguenze per l’approvvigionamento mondiale di cereali e la sicurezza alimentare sono enormi.
L’UNICEF collabora con altre organizzazioni umanitarie e con il governo ucraino per prestare aiuti immediati nelle zone colpite. Ai bambini e alle loro famiglie vengono forniti beni di prima necessità come generi alimentari, acqua potabile, kit igienici, impianti sanitari e denaro contante. Negli «Spilno Child Spots» vengono proposte attività per il tempo libero, ma anche assistenza psicosociale, per i bambini interessati affinché queste piccole creature possano elaborare queste esperienze traumatiche.
La situazione
Il conflitto armato in Ucraina dura ormai da oltre un anno e causa ogni giorno sempre più vittime – anche civili non coinvolti, e tra loro numerosi bambini. I massicci bombardamenti che interessano molte zone danneggiano inoltre innumerevoli abitazioni e altre importanti strutture, come scuole e asili, ma anche gli impianti di acqua potabile. Le conseguenze per la popolazione sono devastanti.
Lo scoppio della guerra ha innescato la più grande crisi di rifugiati dalla Seconda guerra mondiale. Nell’ultimo anno, più dei due terzi di tutti i bambini in Ucraina sono stati costretti a fuggire, tanto all’interno della propria nazione quanto oltre confine, per cercare protezione in un Paese vicino. Nel frattempo sono stati registrati in Europa otto milioni di profughi ucraini; la maggior parte sono donne e bambini. Dallo scoppio della guerra vivono in condizioni di paura costante; le ripercussioni della guerra, la distruzione e lo sfollamento di intere famiglie dalla propria abitazione può essere davvero traumatizzante per i più piccoli.
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«La guerra è quando arrivano persone sconosciute, senza che te lo aspetti proprio, e iniziano a sparare. Adesso abbiamo sempre paura.»
Così aiutate con la vostra donazione
L’UNICEF implementa in tutta l’Ucraina programmi d’emergenza e mette a disposizione beni di prima necessità urgentemente necessari per fornire a milioni di persone ciò di cui hanno estremo bisogno. I bambini e le loro famiglie hanno così accesso all’acqua potabile, ai beni per l’igiene e ai servizi igienico-sanitari. Nei freddi mesi invernali, l’UNICEF consegna inoltre generatori e culle termiche per sostenere gli ospedali, le scuole e le famiglie.
Grazie ai team di assistenza sanitaria mobili sono già state raggiunte e assistite centinaia di migliaia di persone, mentre gli ospedali vengono riforniti con l’attrezzatura medica e i farmaci necessari. I team di assistenza psicosociale si occupano delle centinaia di migliaia di bambine e bambini, rimasti traumatizzati da questi eventi. L’UNICEF si assicura altresì che i bambini colpiti dalla guerra abbiano accesso all’istruzione. Alla fine del 2022, ad esempio, sono stati più di 1,4 milioni i bambini in età scolare e prescolare che siamo riusciti a raggiungere, riuscendo a farli partecipare alle lezioni.
Entro la fine del 2023, gli aiuti umanitari dell’UNICEF saranno ancora maggiori:
di donne e bambini
di persone
di bambini e le loro persone di riferimento
famiglie
Dallo scoppio della guerra, l’UNICEF opera in Ucraina e nei Paesi confinanti per fornire alle famiglie rifugiate beni di prima necessità. Lungo le vie di fuga, nelle zone di confine tra più Paesi, per esempio in Repubblica di Moldavia e in Romania, allestiamo punti di contatto per i bambini fuggiti e le loro famiglie.
In questi punti di contatto, i cosiddetti Blue Dots, l’UNICEF crea luoghi adatti a bambine e bambini, dove possano riprendere le forze e giocare. Collaboratori preparati aiutano i bambini a rielaborare le esperienze vissute e si prendono anche cura dei profughi minorenni non accompagnati. Le madri dei bimbi piccoli possono appartarsi in spazi protetti, per esempio per allattare e cambiare i bambini. Nei Blue Dots i genitori possono informarsi su ulteriori servizi di sostegno. Inoltre, le famiglie ricevono qui beni di prima necessità come articoli per l’igiene e coperte.
Dallo scoppio della guerra, l’UNICEF ha già raggiunto milioni di bambini e le rispettive famiglie e resta sul posto per ampliare ulteriormente gli aiuti umanitari nell’intera Ucraina. Per la sua azione, l’UNICEF può fare affidamento su un’esperienza pluriennale nel Paese e sull’appoggio di partner affidabili.